Olio Nuovo: tutto quello che devi sapere per acquistarlo in tranquillità

Ogni anno le famiglie attendono con ansia la produzione dell’ olio nuovo, quello denso, profumato, l’olio appena spremuto. Ma quali sono gli accorgimenti per acquistarlo in serenità?

In che mese viene prodotto l’olio nuovo? In quale periodo conviene acquistarlo?

La raccolta delle olive rappresenta un processo molto importante per la qualità finale dell’olio. In fase di raccolta, le olive potrebbero subire lesioni innescando un processo di ossidazione e compromettendo il livello di acidità dell’olio prodotto.
Per ridimensionare il problema, dal raccolto alla lavorazione devono passare poche ore. Appena dopo la raccolta è necessario che la materia prima (le olive) venga trasportata in frantoio per l’atto finale.
Una volta estratto, l’olio può essere imbottigliato non filtrato: ciò permetterà di conservare un aspetto rustico, di un colore verde intenso e con delle piccole particelle di polpa in sospensione che saranno le protagoniste di ogni degustazione.

Terminato questo processo l’olio è pronto per la vendita. Ma dove acquistarlo? Per essere sicuri di acquistare un olio “novello”, si consiglia di rifornirsi direttamente alla fonte: dal frantoio. Assicurarsi però che l’olio venga prodotto da olive appena raccolte, per evitare i processi di ossidazione precedentemente descritti.

Il gusto amaro e piccante dell’olio extra vergine nuovo

Il modo più semplice per riconoscere la vita di un olio è assaggiarlo: quello nuovo ha un sapore intenso e fruttato con note amare e piccanti. Questo gusto, così particolare, è dovuto alla non filtrazione del prodotto che permette di renderne viva e costantemente in evoluzione la sua consistenza.

La non filtrazione inoltre presenta un inconfondibile presenza di particelle di polpa d’oliva nella bottiglia, le vere protagoniste dell’olio nuovo. Durante le prime fasi di vita tendono a dare una sfumatura piccante al prodotto che, con il passare dei mesi, si addolcisce perdendo la sua particolarità.

Come degustare l’olio nuovo?

Il consiglio dei nutrizionisti è quello di consumare l’olio extravergine, soprattutto quello nuovo, a crudo, accompagnando una minestra, una pasta, un secondo di carne o degli antipasti.
Dato il sapore così particolare, l’olio nuovo diventa un must per accompagnare prodotti delicati o leggermente insipidi come formaggi dolci, verdure e risotti. Per gli amanti del suo sapore incisivo, consigliamo di spennellare selvaggina o le carni rosse con quest’olio, conferirà un sapore ricco in grado di valorizzarne il pregio.

Come conservare l’olio nuovo?

Vi sono delle condizioni di conservazione imprescindibili che andrebbero seguite sia a livello industriale che casalingo. Vediamo quali sono.
L’olio va mantenuto in luoghi asciutti e freschi (temperature ambiente intorno ai 18°), in contenitori di acciaio inox o in bottiglie di vetro scuro per poter mantenere il prodotto al buio, lontano da fonti di luce.
Prestare molta attenzione al tappo, che sia ben chiuso ermeticamente per evitare contatti con l’aria; quest’ultima potrebbe irrancidire l’olio.
Abbiate cura dell’olio nuovo altrimenti vi ritroverete con un prodotto non paragonabile alle condizioni originali, privo di tutte le sue caratteristiche e i suoi pregi!

L’olio nuovo pugliese: quello unico e introvabile!

La Puglia, terra bellissima e legata alle sue tradizioni, ha una storia produttiva lunghissima alle spalle. I suoi prodotti sono il risultato di secoli di agricoltura e braccia che hanno tramandato di figlio in figlio i segreti di una buona coltura.
Alcuni dei suoi uliveti secolari sono delicati come vecchi al crepuscolo e gli agricoltori non infastidiscono la loro anima con macchine automatiche per il raccolto. L’olio ricavato da essi è gioia per il palato e medicina per il cuore. Ma l’olio nuovo pugliese è davvero così diverso dagli altri oli?

L’area geografica della Puglia consente una condizione meteorologica ideale per la crescita e la maturazione degli uliveti, non è una sorpresa che gli oli extra vergine umbro, toscano e ligure rappresentino meno del 3% della produzione (di cui l’1,5 è esportato fuori dall’Italia) mentre invece la Puglia ne produce il 50% provando l’ampia e sovrabbondante resa del raccolto (circa 2.100.000 quintali di olive raccolte all’anno).

Prima di acquistare un olio è bene accertarsi comunque che sia un prodotto fidato infatti la legge italiana non pone alcuna restrizione alla quantità minima di olio EVO in una bottiglia per essere definito tale, in poche parole alcune aziende mischiano differenti tipi di oli (tra cui semi e girasoli) pur declamandolo come olio extra vergine di oliva a tutti gli effetti. Il consumatore in questo modo non sa ciò che sta acquistando e mangiando; per difendersi può leggere l’etichetta che riporterà la dicitura “prodotto e imbottigliato” piuttosto che “imbottigliato” o “confezionato”. In quest’ultimo caso non è un prodotto affidabile.

L’olio nuovo pugliese è un olio italiano al 100% (altra dicitura leggibile sulle sue etichette) che non utilizza oli provenienti da altri paesi europei o extracomunitari, perché fedele alle proprie origini ed orgoglioso dei propri sapori. Un olio nuovo pugliese si riconosce dal suo profumo, sfidiamo chiunque a stappare una bottiglia e lasciarsi immergere nelle atmosfere e profumi pugliesi grazie all’inconfondibile aroma fruttato dell’oliva e dalle sue sfumature.

Quanto costa l’olio nuovo? I prezzi di mercato

I prezzi di mercato sono noti a chiunque abbia mai fatto una spesa alimentare nella propria vita; la media si aggira sui 6 euro fino a 11-12 euro per prodotti pregiati. Come mai c’è tanta disparità economica? Un buon olio extra vergine di oliva non può costare poco, quindi si evince che i prodotti economici non siano prodotti al 100% con olio extra vergine di oliva ma sono il risultato di diverse miscelazioni (addirittura alcune aziende pigmentano la colorazione del liquido con della clorofilla per dare quel caratteristico colore verde) e quindi seppur il gusto possa sembrare simile ad un palato incerto, la verità è che questi prodotti non hanno nulla di paragonabile al vero olio né in termini di sapore né in termini salutari.
Il costo di un buon olio deriva dalle varie fasi del processo: la raccolta (che in Puglia viene spesso e volentieri fatta a mano), la potatura delle piante, trasporto, molitura, lavorazione e stoccaggio.
Il prodotto finale è quindi il risultato di ore e ore di lavoro, controllo di ogni step lavorativo, idonea gestione dei vari momenti e attenzione globale perciò il costo finale non può assolutamente essere mediocre o basso.

L’olio extra vergine di oliva pugliese, attualmente sul mercato, ha un costo medio di 6 euro per il vecchio e dai 7-8 euro per il nuovo (esistono comunque prodotti più cari, legati al marchio aziendale e al suo prestigio), secondo un’indagine UNAPROL un buon olio extravergine di oliva non costa mai sotto i 6 euro, perciò è bene diffidare dai rivenditori che propongono questi costi.
Ovviamente ogni raccolta comporta una differenziazione con l’anno precedente per cui i valori possono oscillare considerevolmente di anno in anno, parallelamente con l’andatura delle annate.
Basti pensare che ogni campagna olearia è un punto interrogativo per condizioni meteorologiche avverse o azioni parassitarie che possono compromettere un intero raccolto.

Non lasciatevi attrarre dalla bassa economia, il risparmio non è mai guadagno quando si parla di alimenti e salute. L’olio nuovo pugliese è la scelta migliore per portare a tavola il gusto e la valorizzazione delle vostre pietanze e al contempo offrire tutti i benefici salutari al vostro organismo!

E tu solitamente dove acquisti l’olio nuovo?

A cura della redazione di Olio Cristofaro

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