Olio Evo, presenza di idrocarburi e plastificanti: nel mirino Marchi italiani!
Una nota rivista tedesca, Oko Test, molto seguita dai consumatori tedeschi, esegue mensilmente valutazioni su diversi prodotti che sono in commercio. Uno tra questi è proprio l’olio extravergine di oliva per testarne la qualità sia sotto il profilo legale che per il tenore di alcuni e specifici inquinanti: MOSH e MOAH. Vediamo di cosa si tratta.
Idrocarburi e pastificanti nell’olio di oliva, una minaccia anche italiana
Un’analisi accurata condotto su campioni di prodotti provenienti dall’Unione Europea ha lasciato interdetti i ricercatori che hanno potuto constatare la presenza di sostanze dannose e realmente cancerogene in alimenti molto validi e addirittura con denominazioni protette.
Questo ci fa capire come leggere le etichette potrebbe non salvarci più dall’acquistare un prodotto genuino, magari anche biologico e salutare. Etichette che ci inducono ad acquistare un prodotto sano sulla base di informazioni trasparenti, presumibilmente trasparenti.
Tra questi prodotti, l’olio extravergine di oliva è uno di quelli che è stato scelto per questo test.
La rivista tedesca Oko Test ha confrontato il contenuto di 20 bottiglie di Olio Evo acquistate in alcuni discount, supermercati e negozi biologici. Bottiglie di Olio Evo ad un costo che andava da 2,30€ a 13,20€. Tra queste, 12 erano bottiglie con marchio biologico.
L’olio è stato testato in base a:
- criteri qualitativi
- criteri sensoriali
Gli oli usati per questo test sono prodotti di un livello molto superiore sia per le materie prime che li caratterizzano e sia per le caratteristiche organolettiche che fanno di quegli oli “un’eccellenza”.
Ma sono veramente un’eccellenza come vogliono farci credere? Dai test condotti: NO!
Al test di laboratorio, l’Olio Evo preso in esame era ricco di pesticidi, plastificanti e residui di oli minerali.
Il test è stato condotto più di una volta e in diversi laboratori proprio per accertarne la veridicità di quello che era stato scoperto.
I risultati? Tutti gli stessi:
- presenza di pesticidi
- plastificanti
- residui di oli minerali
La rivista Oko Test ha messo in guardia i consumatori tedeschi, affermando: “l’olio d’oliva è addirittura considerato il prodotto alimentare più contraffatto d’Europa. Non dappertutto, dove c’è scritto “extra vergine”, c’è del buon olio. Il nostro test di 20 oli di oliva purtroppo lo conferma.”
Vediamo quali sono gli oli di oliva testati.
I Marchi sottoposti a test e i risultati
- Rapunzel – Olio extra vergine di oliva di Kreta (biologico)
- La Española – Natives Olivenöl extra (biologico)
- Bio Planète Olivenöl, nativ extra (biologico)
- La Selva – Olio Extravergine d‘Oliva Italiano (biologico)
- Neuco – Natives Olivenöl (biologico)
- Dennree – Olivenöl Nativ extra (biologico)
- Gaea – Natives Olivenöl Extra Special Selection Griechenland (biologico)
- Monini Bios – Olio Extra Vergine di Oliva (biologico)
- Alnatura – Natives Olivenöl Extra (biologico)
- Byodo – Natives Olivenöl Extra mild (biologico)
- Mani Bläuel – Natives Olivenöl Extra (biologico)
- Naturata – Olivenöl Nativ extra (biologico)
- Primoli – I.G.P. Toscano Olio Extra Vergine di Oliva
- Edeka – Griechisches Natives Olivenöl Extra g.g.A. Chania
- Bertolli – Extra Originale
- Cantinelle – Natives Olivenöl Extra
- Casa Morando – Olivenöl Nativ Extra
- Rewe Beste Wahl – Natives Olivenöl Extra g.U. Sitia-Lasithiou
- De Cecco – Extra Classico
- Primadonna – Natives Olivenöl Extra
Iniziamo dicendo, che su 20 prodotti 4 di questi non hanno superato nemmeno i panel test e sono stati declassati dalla rivista tedesca da extravergini a vergine di oliva. Questi sono: due oli provenienti dalla Tunisia, uno dalla Spagna e l’altro dall’Italia (olio De Cecco).
Quasi la metà di tutti gli oli testati fallisce il test. 9 risultano inadeguati o insufficienti.
La ragione principale che porta questi ad essere definiti tali è la presenza e quindi la contaminazione da residui di olio minerale. In 3 di questa rilevata la presenza di dibutilftalato, un plastificante tossico e nocivo per la riproduzione.
In metà degli oli presi in esame sono state riscontrate tracce di idrocarburi aromatici MOAH mentre più della metà degli oli contiene idrocarburi saturi MOSH/POSH.
Il nostro corpo permette MOSH di depositarsi nel fegato, nei linfonodi, nella milza e nel tessuto adiposo.
Ecco perché acquistare l’Olio Extravergine di Oliva direttamente dal produttore è sempre la miglior soluzione.
Come fanno queste sostanze ad arrivare all’interno delle bottiglie di olio? La rivista Oko Test ha dato una risposta anche a questo quesito.
Molti di questi produttori ha sostenuto che i componenti dell’olio minerale analizzati potrebbero essere di origine naturale. Ma sappiamo benissimo questo non è così proprio perché dalle analisi laboratoriale è emerso che si tratta proprio di idrocarburi derivati dal petrolio.
Le tracce di MOAH possono derivare dagli oli lubrificanti per le mietitrebbia o dai nastri trasportatori per oleifici, dalle motoseghe usate per il taglio degli ulivi ma anche da pesticidi a base di olio di paraffina, particolato e gas di scarico.
C’è da prendere in esame, però, la valutazione positiva fatta su un olio, valutato dal sapore “buono”: l’olio di Primoli.
Per quanto concerne la provenienza, la stragrande maggioranza vede un mix di olio provenienti da paesi dell’UE e/o paesi terzi.
Fonte: Greenme
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A cura di Anna Angeloro.
Appassionata di scrittura, laureata in lettere e beni culturali.
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