Ruolo dell’olio di oliva nell’insorgenza del cancro
In Europa, i tumori sono responsabili del 20% circa di tutti i decessi. I tassi di mortalità per neoplasia sono però più elevati nei paesi dell’Europa nordorientale e più bassi in quelli dell’area mediterranea. Si stima che circa il 35% di tutte le morti per cancro siano attribuibili a fattori alimentari.
Diversi studi epidemiologici indicano che il consumo regolare di olio extra vergine d’oliva è inversamente correlato a diversi tipi di tumori. La maggior parte di queste indagini sottolinea la relazione tra questo alimento e le neoplasie mammarie o gastriche. Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, i dati attuali indicano in maniera convincente un ruolo protettivo dell’olio di oliva nella prevenzione del tumore al seno.
L’effetto protettivo dell’olio d’oliva nei confronti del cancro gastrico è meno chiaro. L’unica conclusione al momento possibile, per quanto riguarda la prevenzione di questo tipo di tumore, è la probabile utilità di una maggiore assunzione di frutta e verdura. Anche se alcuni studi suggeriscono l’effetto protettivo dell’olio d’oliva nei confronti di diversi altri tipi di tumore, come quelli a colon, endometrio e ovaio, i dati sono limitati perchè raccolti da un numero troppo piccolo di indagini, i cui risultati non possono quindi indicare niente di più che un sospetto di una possibile azione di questo tipo. Per contro non esiste studio che possa sostenere l’ipotesi di un effetto oncogeno legato al consumo dell’olio d’oliva.
Articolo tratto da Analisi sensoriali “come riconoscere le qualità degli oli extravergine di oliva”
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