Olio extra vergine di oliva e tumori
Dagli studi epidemiologici è emerso chiaramente il ruolo della dieta mediterranea nella prevenzione dei tumori. In effetti nei Paesi Mediterranei (Portogallo, Italia e Grecia) si è riscontrata una riduzione di oltre il 10% dei tumori della prostata, del pancreas e dell’endometrio, di oltre il 25% dei tumori del colon e di oltre il 15% dei tumori della mammella rispetto a Paesi che sono lontani da questo regime alimentare ( e soprattutto nell’eccessiva assunzione di grassi di origine animale) i loro fattori di rischio principali, accanto alla predisposizione genetica, all’abitudine al fumo, a numerosi fattori ambientali (inquinamento atmosferico, radioattività ambientale…) ed alla scarsa attività fisica quotidiana.
Esiste una relazione tra consumo di grassi, soprattutto di specifici tipi di grassi, ad il rischio di cancro del colon retto, della mammella, così come di altri tipi di tumore. In un ampio studio condotto in Italia, la sostituzione isocalorica del 5% delle calorie totali di grassi saturi con grassi insaturi ha comportato una riduzione del rischio di cancro del seno (OR=0.67) e del colon retto (OR=0.78). La sostituzione dei grassi di condimento con olio di oliva comporta effetti favorevoli sul rischio di cancro del cavo orale, della laringe, della faringe (OR=0.7), e dell’esofago (OR=0.4). La “pizza” può essere considerata a tutti gli effetti l’alimento simbolo della dieta mediterranea, soprattutto se cucinata in maniera semplice, senza eccessive “aggiunte”, con l’uso del solo olio d’oliva come grasso di condimento. Si è visto che il suo consumo abitudinario può avere interessanti implicazioni in materia di consigli dietetici, non solo in Italia.
Osservando la figura si può dedurre come sia il consumo occasionale, che, soprattutto, quello regolare di pizza svolge un effetto significativamente protettivo rispetto al rischio di cancro riferito a diverse patologie tumorali del tratto digerente a partire dal cavo orale, il faringe, l’esofago, la laringe, il colon, il retto. Questo perché questa pietanza è molto ricca in amido, olio d’oliva, pomodoro (contenente licopene). Su queste brevi considerazioni, necessariamente schematiche e riduttive, oltreché sulla cognizione dei rischi alimentari connessi con un tipo di alimentazione sbagliata, fonda la cultura della “dieta preventiva”, vale a dire dell’attenzione agli stili di vita ed alle abitudini alimentari dei soggetti singoli e delle popolazioni per impostare una strategia di comunicazione e di educazione finalizzata all’introduzione di corretti comportamenti alimentari.
Quando parliamo di corretti comportamenti alimentari non ci riferiamo sicuramente a quelle proposte strane, sbagliate e squilibrate delle mode del momento (dalla dieta del fantino, del gruppo sanguigno, del baby food fino alla….dieta del digiuno), ma ad una proposta di regime alimentare equilibrata per composizione e per distribuzione nel corso della giornata, integrata con un adeguato stile di vita ad una agricoltura sana, collegata ad un’industria di altra parte della presente pubblicazione rappresenta il modello di riferimento proposto dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione degli Italiani. Consigli che possono essere riassunti nell’educazione a mantenere attivo il fisico durante tutta la vita, effettuando almeno mezz’ora al giorno di attività fisica intensa, ma adeguando il tipo di esercizio al variare dell’età; ad evitare il sovrappeso e l’obesità, stando molto attenti a quello che si mangia e preferendo alimenti “tracciabili”, vale a dire di cui ci sforziamo di conoscere provenienza e composizione.
È fondamentale, altresì, assumere spesso alimenti ricchi in fibre e prodotti integrali, cercare di limitar il consumo di zucchero, dolci e prodotti con farina bianca e di assumere almeno cinque porzioni al giorno tra frutta e verdure, moderate l’apporto di grassi di origine animale (ad esempio latticini e carni grasse), scegliendo spesso latte e formaggi magri e togliendo il grasso visibile dalla carne e la pelle dal pollo. Per la cottura e per i condimenti, scegliere preferibilmente olio extra-vergine d’oliva. Ricordarsi che il pesce e i legumi sono splendide alternative alla carne. Inoltre, che l’olio presente nel pesce è utile per prevenire vari tumori (soprattutto il tumore della mammella) e le malattie cardiovascolari. Non dimentichiamo che il corpo umano e composto soprattutto di acqua, che va integrata tutti i giorni bevendone almeno 1,5 lt. È raccomandabile un consumo di alcool moderato consistente in massimo due bicchieri al giorno di vino o birra per i maschi ed uno solo per le femmine. Nè bisogna trascurare la scelta e lo stoccaggio degli alimenti, “particolari” che sono molto importanti. Occorre ricordarsi di controllare sempre l’etichetta e, per i vegetali, cercare di preferire prodotti locali, stagionali e freschi o surgelati.
Conclusioni:
1- L’OLIO DI OLIVA è probabilmente un utile agente di ostacolo al processo di cancerogenesi rispetto ad altri tipi di grassi alimentari;
2- La ricerca suglio effetti biologici di sostanze diverse dall acido oleico contenute nell’ OLIO DI OLIVA e nelle FOGLIE DI OLIVO, non solo rispetto ai processi aterogenetici ed oncologici, è in forte sviluppo ed è assai promettente. All’inizio avevamo ricordato la frase di Ippocrate “Fa che l’alimento sia la tua medicina e che la tua medicina sia l’alimento”…la logica conclusione non può essere che l’affermazione: “Se l’alimentazione è sbagliata, qualsiasi altra medicina sarà inutile; se l’alimentazione è corretta, non ci sarà bisogno di nessun’altra cura”.
Articolo scritto da Matteo Marolla
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