Tecnica di assaggio dell’olio extra vergine: l’analisi sensoriale
La raccomandazione più viva che si può fare ad un assaggiatore inesperto è quella di non avere assolutamente fretta di espellere l’olio, ma di essere calmo e tranquillo e di cercare di memorizzare il maggior numero di sensazioni.
La tecnica dell’assaggio varia da assaggiatore ed è ufficialmente regolata dalla normativa attualmente in vigore; sicuramente seguire le poche regole qui indicate può aiutarci ad individuare le molte sfaccettature di un olio di oliva:
- versare una piccola quantità di olio in un bicchiere trasparente a forma di coppa rastremata in alto, circa un cucchiaio; inutile una quantità eccessiva che invece di migliorare l’assaggio lo peggiora;
- avvolgere poi il vetro con la mano per impedire la dispersione di calore;
- guardare attentamente l’olio contro luce, agitandolo all’interno del bicchiere cercando di verificarne la fluidità;
- osservare l’olio facendolo girare sulle pareti del bicchiere, a luce incidente e poi in contro luce: le sfumature di colore, la limpidezza o l’opalescenza del campione non avranno più segreti;
- annusare il campione cercando di captare tutte le sensazioni gradevoli o sgradevoli;
- scaldare l’olio contenuto nel bicchiere col palmo della mano per liberare ed esaltare le componenti volatili aromatiche; la temperatura di assaggio deve essere di circa 28°C, ciò consente di cogliere al meglio le differenze organolettiche: a temperature più basse c’è una scarsa volatilizzazione dei componenti aromatici, mentre a temperature troppo elevate avviene la produzione di sostanze volatili proprie degli oli riscaldati;
- assumere l’olio direttamente dal campione in un giusto quantitativo, circa un cucchiaio, avendo cura di lasciarlo cadere sulla lingua e di trattenerlo senza farlo debordare; l’olio raggiungerà rapidamente la temperatura della mucosa orale, sprigionando le molecole odorose, e saturando l’aria contenuta nel cavo oro-faringeo; inutile una quantità eccessiva che invece di migliorare l’assaggio lo ottunde.
- assumere l’olio aspirando dell’aria con una suzione prima lenta e delicata, poi più vigorosa, in modo da vaporizzarlo nel cavo orale, portandolo a dirett0 contatto con le papille gustative;
- far riposare un poco la bocca, muovendo lentamente la lingua contro il palato;
- riaspirare con la lingua con il palato e labbra semi aperte;
- ripetere dal punto 4 per più volte le operazioni aspirazione, riposo, riaspirazione, tenendo l’olio in bocca almeno 20 secondi;
- espirare dal naso (per via retronasale, si possono riconsiderare i profumi) ed espellere l’olio;
- continuando a muovere la lingua contro il palato valutare attentamente il retrogusto (le sensazioni retro-olfattive).
I primi assaggi saranno importantissimi per imparare e familiarizzare con il vocabolario dei pregi e dei difetti, che costituisce praticamente l’ABC dell’analista sensoriale. Molto utile è cercare di descrivere agli altri le proprie sensazioni cercando di mettere a fuoco una comune metodologia di comunicazione. L’assaggio tecnico va effettuato seguendo alcune norme generali di comportamento:
- non fumare almeno 30 minuti prima dell’assaggio;
- non usare alcun profumo, sapone o cosmetico il cui odore persiste al momento del prova;
- non aver ingerito alcun alimento, almeno un’ora prima dell’assaggio;
- accertarsi che le proprie condizioni fisiologiche siano positive, tali da non compromettere l’analisi;
- conoscere a fondo il vocabolario dell’olio ed individuare pregi e difetti è il primo dovere di qualsiasi assaggiatore ed esigenza minima del consumatore;
- pazienza di ripetere più volte la degustazione per memorizzare attentamente quella sensazione a cui attribuire il descrittore che la identifica.
Articolo tratto da Analisi sensoriali “come riconoscere le qualità degli oli extravergine di oliva”
Buona serata mi dire per cortesia il tipo di olive che usate per produrre il vostro olio? Grazie x la risposta.
Gentile Pasquale, utilizziamo olive di Peranzana. A disposizione