Produzione olio extra vergine in Puglia

Condizioni naturali tra le più favorevoli allo sviluppo dell’ olivo danno alla Puglia una posizione di netta preminenza confermata dai dati: mediamente il 38,5% della produzione italiana, il 20% di quella della Comunità Europea,il 12,5% di quella mondiale.

Coratina e Ogliarola, che danno oli dal gusto intenso e deciso (ma è impossibile immaginare un unico olio pugliese data la varietà dei suoli, delle cultivar e dei microclimi), sono le varietà più diffuse.

Varietà e produzione nella Capitanata

Al nord, in provincia di Foggia, nell’ alto Tavoliere e nella Daunia (qui si coltivano anche la Peranzana e la Rotondella), nel Gargano (Peranzana, Gentile di Larino) e nel basso Tavoliere, gli oli sono ben caratterizzati dagli aromi varietali e vanno dal leggero e scorrevole al medio corpo.

Varietà e produzione nelle Murge

La provincia di Bari offre una pletora di oliveti nelle Murge, con piante spesso secolari consociati a mandorli, carrubi e culture orticole; l’eccellenza arriva da Andria (oli piuttosto fruttati, spesso piccanti) che con Cerignola, Canosa, Corato, Ruvo e il regno della varietà Coratina, e da Bitonto (oli di finezza straordinaria,leggermente fruttati con spiccato retrogusto di mandorla) che sfrutta con sapienza le qualità dell’ Ogliarola (o Cima di Bitonto).

Oltre, verso sud-est, sino ai confini con i territori di Brindisi e Taranto, è invece la Cima di Mola a essere familiare. Nel barese si può parlare di prodotti di grande impatto gustativo, insostituibile nella preparazione delle specialità gastronomiche regionali.

Varietà e produzione nel Salento

Infine il Salento, presidiato da estensini notevoli di oliveti (nei quali frequentamente si trovano le cultivar Ogliarola e Cellina di Nardò) che forniscono in prevalenza quantita con rari picchi qualitativi:l ‘extravergine può contare solo su di un terzo della produzione dell’area.

Faticosamente, qui come altrove, si è iniziato a valutare con occhio critico il reale e la Denominazione di origine protetta che interessa i vergini e gli extravergini delle colline del Brindisino è sintomatica di un nuovo corso.

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