Cos’è l’olio “raffinato” e cosa portiamo veramente a tavola?
L’olio extravergine d’oliva è uno dei capisaldi su cui di fonda la dieta mediterranea. Questo prodotto di eccellenza, oltre che apportare importanti benefici per la salute e il benessere, rappresenta anche l’Italia in tutto il mondo. Ma non tutti gli oli presenti sullo scaffale del supermercato sono uguali e non è detto che facciano tutti bene. Vediamo perchè!
I processi di raffinazione dell’olio
Quando si parla di olio extravergine di oliva si fa riferimento al prodotto risultante dalla prima spremitura della materia prima; viene estratto tramite il metodo di pressione meccanica a freddo, per mantenerne inalterati gusto e proprietà.
In commercio sono però presenti altri tipi di olio, come l’olio vergine di oliva e l’olio raffinato. Quest’ultimo tipo viene sottoposto ad un particolare trattamento chimico che è volto a rendere come prodotto finale un olio dal colore simile a quello dell’olio di semi e con sapore e profumo neutri.
Il processo di rettificazione o raffinazione
è volto ad eliminare eventuali odori e residui dei solventi che vengono usati per la produzione di oli “lampanti”, che sarebbero oli con difetti nelle loro proprietà organolettiche o che comunque non sono di tipo vergine o extravergine.
Per questi motivi, l’olio raffinato viene spesso utilizzato nell’industria dolciaria e per friggere.
Come si ottiene un olio raffinato?
La raffinazione consta di tre fasi: la deacidificazione (viene usata la soda per azzerare l’acidità), la decolorazione (per mezzo di terre o carboni vegetali) e la deodorazione (per eliminare qualsiasi odore).
Una volta unito l’olio raffinato con un olio vergine con determinate caratteristiche, il risultato può essere commercializzato e viene definito tipicamente come “olio di oliva”.
Questo prodotto non è vietato dalla legge, ma si consiglia di leggere bene le relative etichette ed affidarsi sempre ad un buon olio extravergine di oliva, il migliore.
E tu hai mai acquistato olio raffinato?
A cura della redazione di Olio Cristofaro






Produciamo olio extravergine biologico pugliese confezionato in frantoio appena dopo la spremitura. In qualsiasi mese dell’anno deciderai di consumarlo, sentirai sempre l’intenso profumo di fresco.


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Grazie per le interessanti informazioni che ci fornite.
Grazie per le interessanti informazioni che ci Fortnite.
Il problema grosso in Italia (e non solo) è che non ci sono leggi ben precise e generalizzate, per la composizione dell’etichetta. A mio parere occorrerebbe che in etichetta (un esempio per molti) accanto alla dicitura OLIO RAFFINATO dovrebbe essere obbligatorio ci fosse pure come è stato prodotto (a freddo, a caldo, con aggiunta di elementi chimici, etc.) e le caratteristiche organolettiche come acidità, perossidi, polifenoli, etc.
Il cliente deve potere leggere sull’etichetta le caratteristiche del prodotto che compra.
Complimenti per i bellissimi articoli che pubblicate.
Un buon lavoro e un saluto !
Grazie Pietro per l’apprezzamento!