Additivi nell’Olio Evo: cosa sono e perché sono pericolosi?
Se c’è un prodotto indispensabile ed irrinunciabile per le tavole degli italiani, questo è l’Olio Extravergine di Oliva. Protagonista indiscusso della tradizione culinaria, rappresenta per tutti i Paesi delle coste del Mediterraneo, e non solo, un elemento fondamentale in tutti gli ambiti.
Peccato, però, che esistano aziende, produttori o semplici agricoltori che usano Additivi Alimentari per renderlo migliore e più resistente quando non lo è! Ma cosa sono gli Additivi e come si comportano nell’Olio Evo? Scopriamolo insieme!
Cosa sono gli Additivi?
Gli Additivi sono sostanze chimiche prive di valore nutrizionale impiegate nella lavorazione degli alimenti.
La definizione di additivo alimentare nei paesi della Comunità Europea è riportata nel Regolamento (CE) n. 1333/2008:
Qualsiasi sostanza abitualmente non consumata come alimento in sé e non utilizzata come ingrediente caratteristico di alimenti, con o senza valore nutritivo, la cui aggiunta intenzionale ad alimenti per uno scopo tecnologico nella fabbricazione, nella trasformazione, nella preparazione, nel trattamento, nell’imballaggio, nel trasporto o nel magazzinaggio degli stessi, abbia o possa presumibilmente avere per effetto che la sostanza o i suoi sottoprodotti diventino, direttamente o indirettamente, componenti di tali alimenti.
Negli ultimi decenni, con l’avvento sempre più dilagante delle nuove tecnologie, l’uso degli additivi alimentari si è esteso notevolmente. L’aggiunta di questi rappresenta un’esigenza tecnologica conseguentemente all’evoluzione industriale e al cambiamento delle esigenze alimentari che hanno fortemente influenzato il ciclo di produzione e di distribuzione degli alimenti.
Ai sensi del Regolamento (CE) n. 1333/2008 (testo consolidato al 2017) gli Additivi alimentari sono classificati in base alla funzione tecnologica principale svolta nell’alimento:
- Edulcoranti: usate per dare un sapore più dolce agli alimenti
- Coloranti: danno colore ad un alimento o ne restituiscono quello originario
- Conservanti: prolungano la conservazione dell’alimento
- Antiossidanti: prolungano la conservazione dell’alimento contro l’ossidazione
- Supporti: usati per sciogliere, diluire o disperdere additivi, aromi o nutrienti
- Acidificanti: aumentano l’acidità di un prodotto
- Regolatori dell’acidità: controllano l’acidità di un prodotto
- Antiagglomeranti: riducono l’attaccamento delle particelle di un prodotto
- Emulsionanti: rendono possibile la miscela di due alimenti che sono immiscibili (olio + acqua)
- Sali di fusione: usati per disperdere le proteine nei formaggi e ottenere una distribuzione di grassi più omogenea
- Agenti di resistenza, schiumogeni, gelificanti, di rivestimento, umidificanti, lievitanti, sequestranti, di trattamento delle farine, antischiumogeni, di carica
- Esaltatori di sapidità: esaltano la fragranza del prodotto
- Gas d’imballaggio: gas, diversi dall’aria, inseriti prima di confezionare un prodotto
- Propellenti: gas che espellono il prodotto alimentare da un contenitore
- Stabilizzanti: mantengono lo stato chimico-fisico del prodotto
- Addensanti: aumentano la vischiosità del prodotto
Si tratta di sostanze che contribuiscono a formare la composizione degli alimenti destinati al nostro consumo e il loro utilizzo è ampiamente inserito all’interno delle normative europee.
L’Unione Europea ha disciplinato 4 normative regolamentate dal Consiglio e dal Parlamento a partire dal 2008:
- CEE 1331/2008
- CEE 1332/2008
- CEE 1333/2008
- CEE 1334/2008
Queste regolamentazioni spiegano quali sono gli Additivi che possono essere utilizzati mentre a partire dal Regolamento UE 1129/2011 della Commissione (con applicazione dal 1° giugno 2013), l’integrazione fatta spiega come gli Additivi debbano essere inseriti in un apposito elenco per essere autorizzati.
Ma quali sono gli alimenti che vietano categoricamente l’uso degli additivi?
- Miele
- Olio Extravergine di Oliva (e atri oli vegetali e animali)
- Burro
- Latte pastorizzato e sterilizzato
- Acqua minerale e naturale
- Caffè
- Tè in foglie
- Pasta secca
Tutte le norme che sono state indette dall’Unione Europea sono normative che hanno l’obiettivo di sensibilizzare ma soprattutto di tutelare la salute e la sicurezza alimentare del consumatore. Questo perché gli abusi e le violazioni alle norme sono diffusissime come dimostrano gli svariati reperimenti in commercio e i sequestri di prodotti in vendita nei grandi magazzini o nei supermercati non ammessi o comunque non indicati nella lista degli ingredienti sanciti dai regolamenti sopra indicati.
Nelle etichette gli additivi devono essere di norma indicati. Per ogni categoria deve comparire un numero di classificazione e di appartenenza. Vediamo quali sono:
L’utilizzo di questi additivi è una necessità delle moderne produzioni industriali alimentari. Il fatto che siano costantemente revisionate dalla Legge, non ci fa stare comunque al sicuro.
Evitarne il loro uso è umanamente impossibile. Sono troppo gli alimenti che ingeriamo costantemente ogni giorno, alimenti che vengono manipolati e trasformati, come: dolci, biscotti, caramelle e così via.
Bastano pochi e sani accorgimenti per ridurli al minimo. Scegliere di acquista un prodotto in un luogo più salutare, come accade con l’Olio Extravergine di Oliva, è già un passo verso una minor assunzione di Additivi Alimentari.
Come si comportano gli Additivi se associati all’Olio Evo?
Come si fa a sapere che tipo di additivi sono presenti nell’Olio che acquistiamo al supermercato? Ovviamente la risposta a questa domanda può esse solo una: MAI acquistare l’Olio in un supermercato che costi meno di 7€ e che all’interno dell’etichetta sia presente anche un solo numero di classificazione presente nella tabella di cui sopra.
La qualità dell’Olio Evo acquistato direttamente da una piccola azienda con un frantoio è senz’altro migliore, se non la migliore, in assoluto.
L’Olio è classificato Extravergine a seconda del grado di acidità oleica che deve essere inferiore all’1% al grammo. Al di sopra di questo limite l’Olio viene definito Lampante o di Sansa.
L’acidità oleica dell’Olio Lampante e di Sansa può essere abbassata attraverso processi e additivi chimici, fino a raggiungere quella prevista per essere definita Olio Extravergine di Oliva.
È stata acclarata l’aggiunta all’Olio Evo di clorofilla rameica (E 141) che conferisce prodotti non nobili e frutto di miscele, il caratteristico colore verde.
Perciò questo additivo viene utilizzato in quantità maggiori rispetto all’Olio Extravergine di Oliva in quanto è più solubile nei liquidi e permette una stabilizzazione del pigmento verde del prodotto più a lungo.
È opportuno segnalare questi casi all’UE proprio per tutelare le caratteristiche organolettiche e di purezza dell’Olio Evo. È chiaro che questi controlli non possono essere effettuati solo dal consumatore che ha come unico aiuto quello della lettura dell’etichetta dell’Olio Evo.
L’auspicio più grande è quello che le autorità controllino periodicamente la produzione e la commercializzazione dell’Olio Evo e di tutti gli altri alimenti che contengono additivi e che sono per Legge esentati da questi.
Sapevi l’uso smodato degli Additivi all’interno di tutti gli alimenti che mangiamo? Controlla sempre le etichette ma soprattutto acquista l’Olio Extravergine di Oliva solo nelle piccole aziende con frantoi!
A cura di Anna Angeloro.
Appassionata di scrittura, laureata in lettere e beni culturali.
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