Danni causati dalla mosca dell’ulivo. Come difendersi?
Di iperparassiti della mosca dell’olivo se ne conoscono oltre cinque specie, particolarmente attive nelle zone olivicole inserite in un ecosistema equilibrato. Ma come è possibile difendersi?
Cosa è la mosca dell’ulivo e quali sono i danni?
Si tratta di moscerini appartenenti all’ordine dei Ditteri, lunghi 4-6 mm, di colore grigiastro, muniti di ali; la larva è bianca.
Vediamo quali sono i danni provocati dalla mosca dell’ulivo.
- L’attacco della mosca arreca un duplice danno dovuto sia alla perdita di prodotto (3-20%), ma soprattutto al fatto che si ha un peggioramento qualitativo dell’olio prodotto che presenta un elevato grado di acidità.
- Sulle olive da tavola anche le sole punture causano un deprezzamento del prodotto.
- A tali danni si aggiungono quelli indiretti causati da una piccola mosca (Prolasioptera berlesiana) che deponendo il proprio uovo accanto a quello della mosca trasmette anche un fungo (Macrophoma dalmatica) che causa la comparsa di una macchia bruna depressa sulla drupa che è così destinata a cadere precocemente.
- Se la stagione è calda e asciutta: le olive colpite raggrinziscono;
- Se la stagione è umida: le olive ammuffiscono, marciscono e cascolano.
Come difendersi dalla mosca dell’ulivo?
Vediamo ora come difendersi dalla mosca dell’ulivo.
- La lotta chimica segue i criteri della lotta guidata ed integrata.
- Le prime generazioni non sono molte dannose, in quanto provocano solo la cascola di qualche frutto: l’ olivo ha un milione di fiori per cui è tollerato un attacco fino al 15% dei frutti.
- La soglia si riduce per le olive da tavola fino al 1 -2%.
- Il rilevamento degli adulti può essere effettuato con trappole cromotropiche, alimentari e sessuali ( 2 – 3 per ettaro).
- Quando si raggiunge, in tali trappole, una media di cattura per trappola di 3-5 adulti si procede col campionamento delle drupe, che consiste nel prelevare a caso circa 100 olive da almeno 10 alberi così da ottenere un campione rappresentativo, in seguito queste olive verranno esaminate al binoculare e se si riscontra il 10-13/ di punture fertili (cioè con uova e larve attive) si giustifica il trattamento in quanto si raggiunge la “soglia d’intervento”, per le olive da olio, per quelle da mensa la soglia è fissata intorno al 1-2% di punture fertili.
- Prodotti da utilizzare: fosforganici citotropici e sistemici. Dimetoato: utilizzato contro le ultime generazioni che attaccano olive prossime alla raccolta; è un prodotto idrosolubile, per cui finisce nell’acqua di lavaggio e non nell’olio.
- Fention, acefale Lotta moderna: esche proteiche + p.a.:. Le esche , di natura proteica, sono avvelenate con fosforganici ed irrorate sulla chioma (si tratta solo un filare si e un filare no, oppure solo la parte di piante esposta al sole). Quando è presente e attivo l’ Opius concolor (parassitoide del Dacus) ridurre al minimo i trattamenti. La tecnica del maschio sterile non ha alcuna possibilità di applicazione in quanto in Italia no c’è isolamento. Sostanze attive:
- Dimetoato 40-50 gr/hl
- Fenthion 50-60 gr/hl
- Fosfamidone 300 gr/hl
- Formatione 150 gr/hl
- Triclorfom 300 gr/hl
Il più indicato è il Dimetoato, in quanto riesce a penetrare nel frutto ed inoltre si scioglie nell’acqua e non nell’olio così che al momento della molitura qualsiasi residuo di prodotto viene allontanato con l’acqua di vegetazione. Un trattamento riesce a proteggere la produzione per circa 20-25 giorni.
È stata anche provata più volte la lotta biologica con l’uso di insetti importati da altri continenti, ma con risultati ancora non del tutto positivi.
Anche esperienze relative ai trattamenti con la distribuzione di estratti di rotenone, piretro e neem (Azadirachta indica) stanno dando buoni risultati.
La vicinanza ad altri alberi può essere la cura contro gli iperparassiti?
La vicinanza agli olivi degli alberi di quercia può risultare utile poichè gli insetti gallicoli ospitati sulle quercie sono il cibo preferito degli iperparassiti (divoratori) della mosca delle olive:la loro presenza contribuirà quindi a limitare la moltiplicazione del parassita.
È sconsigliato, invece, tenere alberi di fico vicino all’olivo perchè la mosca troverebbe molto alimento nel periodo tra fine agosto e settembre,quando,per la siccità estiva, l’olivo non è succulento (è “asciutto”).
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