Il fenomeno delle frodi sull’olio extra vergine
Con un gioco di prestigio, passando sotto vuoto a temperatura modesta, oli difettosi (lampantini) vengono deodorati così che sentori sgradevoli di morchia o di muffa spariscono.
Pubblicazioni istituzionali, a seguito di controlli ispettivi nel settore oleario, riportano dati poco confortanti: il 15% delle aziende visitate non è risultato in regola.
Le infrazioni più comuni sull’ olio extra vergine di oliva
Esistono almeni 2 tipi di infrazione più diffuse:
- Oli a composizione anomala derivante dall’applicazione di trattamenti non consentiti
- Oli di oliva sostituiti o miscelati con oli di semi
Certo, i mangimi alla diossina e la carne agli ormomi sono ben più inquietanti degli oli contraffatti, ma se è vero che l’extravergine è una delle glorie gastronomiche nazionali, una seria tutela della sua qualità non è mediabile.
Più grave è il fenomeno delle frodi dell’ olio di oliva. Sofisticazione classica nel settore dell’ olio di oliva è l’olio di semicolorato con la clorofilla e insaporito con il benacarotene; un’ altro esempio lo abbiamo dall’aggiunta fraudolenta di olio di semi di girasole geneticamente modificato per ottenere una maggiore somiglianza con l’ olio di oliva. Nel gruppo degli ingrendienti preferiti per contraffare rientrano pure l’olio di palma trifrazionato, l’olio di sansa manipolato per ostacolarne l’individuazione analitica, l’olio di vinacciolo e perfino quello di nocciola importato apposta dalla Turchia.
Con un altro gioco di prestigio, passando sotto vuoto a temperatura modesta oli difettosi (lampantini), li si deodora, così che sentori sgradevoli di morchia o di muffa spariscono.
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