L’extra vergine nella ristorazione ad alto livello: un matrimonio possibile?
La sensibilità degli Italiani a tavola è cresciuta negli ultimi anni privilegiando sempre più alimenti sani e qualitativamente migliori. Purtroppo i ristoratori italiani che utilizzano a tavola olio di scarsa qualità sono purtroppo ancora tanti. Ciò lede non solo il consumatore finale ma anche la filiera olearia italiana e l’immagine del Made in Italy conosciuto in tutto il mondo.
Il vero olio extravergine nella ristorazione si può?
Dopo anni di generico utilizzo di oli d’oliva provenienti dall’area dei Paesi mediterranei, venduti all’inconsapevole consumatore come olio extra vergine d’oliva, ha iniziato a diffondersi attenzione circa la necessità di distinguere ciò che in maniera fuorviante viene definito tale da prodotti che realmente possono fregiarsi della denominazione di olio extra vergine.
La nostra penisola è da questo punto di vista terra naturalmente vocata all’olivicoltura con zone particolarmente note per dare vita ad oli dalle qualità eccezionali. Tra questi c’è sicuramente la produzione di olio pugliese frutto di una tradizione che affonda le sue radici nella storia dei suoi ulivi secolari e nell’innovazione che nel tempo i suoi produttori hanno saputo apportare mantenendo inalterata la genuinità e l’eccellenza del prodotto. Da questo punto di vista la ristorazione non solo può ma deve diventare un canale privilegiato per diffondere il consumo di vero olio extra vergine d’oliva quale principale olio per la ristorazione. Passa sicuramente da qui, per lo meno se si punta a fare ristorazione di alto livello, l’offerta di una cucina che è capace di coniugare sapori e qualità delle materie prime utilizzate.
Nella ristorazione ci vuole la carta degli oli
La ristorazione italiana può diventare la tappa di un percorso di crescita non solo qualitativa ma culturale nella misura in cui saprà valorizzare il vero olio extra vergine prodotto nel nostro Paese.
Dall’offerta di olio pugliese in poi sarebbero numerosi i prodotti da inserire all’interno di una vera e propria carta dell’olio che darebbe un’idea finalmente utile della complessità che caratterizza la varietà di oli che possono trovare utilizzo non solo in cucina come olio ristorazione ma come accompagnamento ai diversi piatti secondo orientamenti di gusti e sfumature che costituiscono la vera ricchezza della gastronomia italiana.
4 regole d’oro per i ristoratori
Come è possibile sensibilizzare i ristoratori affinchè utilizzino olio extravergine di qualità per i propri piatti?
Ecco 4 regole d’oro!
Regola 1: Non mortificare un piatto con un olio difettato!
Non vedere nell’olio solo una voce di spesa che non ti viene riconosciuta. Ricordati che l’olio per il cliente non è gratis. Se non torna da te, hai perso!
Regola 2: Non rabboccare le bottiglie
Se usi olio d’oliva scadente in bottiglie che riportano l’etichetta di un extravergine di qualità eccellente fai un danno non solo a te ma anche al produttore ed è un reato.
Regola 3: Scegli per ogni piatto l’olio giusto
Il consumatore oggi non va più al ristorante per saziarsi, ma per rendere speciale quel giorno e vivere un’esperienza unica. Introduci la carta degli oli!
Regola 4: Comunica le qualità distintive dei tuoi piatti
Se sarai in grado di raccontare il prodotto e comunicarne le qualità distintive, troverai sicuramente chi apprezzerà e sarà disposto a tornare nel tuo locale.
Caro ristoratore è arrivato il momento di aprire gli occhi e differenziarsi!
A cura della redazione di Olio Cristofaro
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