Qualità e frode nell’Olio Evo, due parole opposte per uno stesso comune denominatore

Qualità e frode nell’Olio Evo, due parole opposte per uno stesso comune denominatore

Scoprire una frode olearia è davvero così semplice? Può bastare una semplice analisi? Beh, se andiamo oltre il parametro dell’acidità, un altro altrettanto valido è quello K270. Scopriamo qual è il suo significato e i limiti consentiti dalla legge.

Frodi e normative in campo

Quante volte abbiamo sentito parlare di frode dell’olio di oliva? E quanto il settore olivicolo ne è colpito? Recentemente una pratica molto usata per avere più profitti in modo illecito consiste nell’immettere sul mercato olio di semi molto simile a quello extravergine aggiungendo clorofilla e betacarotene.
Questo è il modo più veloce e indolore per ottenere un prodotto con parametri chimici nella norma, come l’acidità, rientrando quindi nei limiti previsti dalla legge.

È vero anche che dal punto di vista organolettico gli oli contraffatti non hanno lo stesso odore e lo stesso gusto di ottimo Olio Extravergine di Oliva. Farsi attirare da un prezzo molto basso è la scelta più sbagliata che un consumatore potrebbe mai fare, perché dobbiamo ricordare che l’elemento trainante è proprio il basso costo del prodotto.
Ma sappiamo anche che “basso costo” non è quasi mai sintomo di qualità!

Ma come mai è così facile vendere un prodotto “contraffatto” e con un basso valore commerciale rispetto al principe indiscusso delle tavole?
Il Regolamento 2568 CEE del 1991 è uno dei testi di legge più importante in tema di olio di oliva e olio di sansa e di conseguenza dei parametri chimici riferiti.
Nel corso del tempo sono state apportate delle modifiche che hanno rivisto le modalità dei controlli in relazione alla qualità dell’olio di oliva nel campo della produzione. Ed infatti è proprio questo il Regolamento a cui tutti gli olivicoltori e non solo devono sottostare al momento.
Di cosa parla il testo del Regolamento?

  • Definizione di olio di oliva e olio di sansa
  • Caratteristiche dei vari tipi di olio
  • Paramenti relativi alla conformità di un campione rispetto alla categoria dichiarata
  • Metodi comunitari di analisi chimica
  • Valutazione organolettica
  • Metodi di campionatura

Tra i paramenti che il Regolamento prende in esame il più conosciuto è l’acidità e i perossidi ma ce ne sono altri fondamentali per poter riconoscere le frodi relativi al settore olivicolo: il parametro K270.

Parametro K270 dell’Olio di oliva

Il parametro K270 è definito coefficiente di estinzione alla lunghezza d’onda di 270nm. Non è altro che l’assorbimento di luce ultravioletta da parte del campione.
Quando il prodotto di ossida, questo parametro aumenta tanto da permetterci di individuare gli oli vecchi.
È un esame che:

  • Ci fornisce utili elementi per capire la qualità dell’olio di oliva
  • Riconosce l’olio rettificato che è stato unito all’olio di oliva

Gli oli rettificati hanno la particolarità di avere valori di assorbimento UV molto alti rispetto agli oli vergini. Ecco perché la maggior parte degli oli, in esclusione di quelli di oliva, prima di essere messi in commercio e dopo aver subito un processo di raffinazione, hanno un valore altissimo di K270 rispetto all’Olio Evo.
Ricordiamo che il valore di K270 deve essere inferiore a 0,220 per essere conforme al Regolamento.

La qualità dell’olio è fondamentale per la nostra salute e per il benessere del nostro organismo. Il controllo della qualità, dunque, va di conseguenza a definire misure di antifrode. Queste, se condotte in modo giusto, garantiscono al consumatore un prodotto di ottima qualità e conforme alle regole del mercato.
Due risvolti positivi:

  • Il produttore vende un olio di buona qualità
  • Il consumatore non scapperà mai e acquisterà sempre dallo stesso produttore grazie al senso di fiducia e di genuinità sia del venditore stesso che del prodotto venduto

L’acidità, da sola, non può darci informazioni sulla qualità dell’olio di oliva, essendo essa un parametro fondamentale in relazione alla questione precedente, e nemmeno i perossidi, per fare un passo avanti e concentrarci sulla giusta e vera qualità di un olio usare il test K270 per scoprire frodi è il passo giusto e certo.
Questo parametro ci permette di riconoscere:

  • Oli rettificati
  • Oli di semi venduti al posto dell’Olio Evo
  • Oli di semi aggiunti all’olio di oliva in modo fraudolento

È lo spettrofotometro che determina il K270 nell’olio di oliva. Viene effettuata una lettura dell’olio disciolto in un solvente con l’impiego di cuvette al quarzo.

Per la salute ed il nostro benessere bisogna affidarsi a gente qualificata nel settore, a gente che ama il suo lavoro che abolisce qualsiasi tipo di frode. A gente che fa dell’olio di oliva la sua passione e la infonde agli altri con un ottimo Olio Extravergine di Oliva.

Sei a conoscenza di questo parametro antifrode? Cosa ne pensi?

A cura di Anna Angeloro.
Appassionata di scrittura, laureata in lettere e beni culturali.

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