Perchè l’olio biologico costa tanto?

olio di oliva biologico prezzo

Pensi che l’olio di oliva biologico abbia un costo elevato e non ti spieghi il perché? Le ragioni riguardano principalmente i metodi di concimazione, aratura, senza contare i costi di certificazione per la coltivazione biologica e i rischi che si incorrono. Scopri perché dovresti pagare il giusto prezzo per un olio salutare e di qualità.

Secondo la normativa Ce 834/07 l’olio biologico può essere definito tale se vengo impiegati unicamente metodi di coltivazione e d’allevamento che consente esclusivamente l’impiego di sostanze naturali, cioè quelle già presenti in natura, ed esclude l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica.
Le coltivazioni biologiche, sebbene finanziate in piccola parte dall’Unione Europea mettono il coltivatore davanti a numerosi rischi e doveri.

Il costo dell’olio biologico è determinato dalle voci di costo standard per la produzione di olio di oliva e olio extravergine sommati ad altri fattori tra cui:

  • Costi di concimazione organica
  • Costo di numerose arature
  • Costo di visite ispettive da parte di organi preposti e certificazioni
  • Rischi di produzione

Vediamo nel dettaglio cosa significa ciascuna di queste voci.

Olio biologico e concimazione organica

A differenza delle aziende produttrici di olio di oliva e olio di oliva extravergine, gli oliveti in regime di agricoltura biologica sono obbligati dal disciplinare di produzione ad utilizzare concime organico.

Il concime organico, detto anche humus, è un fattore centrale nel funzionamento di qualsiasi agroecosistema e mira a sostenere nel tempo le colture.
Il prezzo di acquisto di fertilizzanti organici (circa 50€ al quintale) è più elevato rispetto ad altri concimi e così anche i costi di spandimento – quando cioè il concime viene sparso nell’uliveto -.

Perché l’uliveto ha bisogno di concimazione?

Il concime biologico migliora:

  1. La struttura
  2. La ritenzione idrica
  3. Rappresenta un bacino e una scorta di elementi minerali che verranno rilasciati nel tempo, un poco alla volta.

Arature e olio biologico

La normativa Ce 834/07, definisce ufficialmente l’agricoltura biologica come un metodo di coltivazione e d’allevamento che consente esclusivamente l’impiego di sostanze naturali, cioè quelle già presenti in natura, ed esclude l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica.
E’ chiaro che l’uso di diserbanti non è concesso nel processo di produzione dell’olio di oliva biologico.

Ecco perché è necessario arare ripetutamente il terreno per eliminare le erbe infestanti, molte più volte rispetto a colture in coltivazione non biologica.

Normalmente il numero di arature annuo consigliato è 3-4 volte per l’ammontare di 50€ a ettero.

Visite ispettive, certificazioni e olio biologico

L’attività di controllo a livello nazionale è svolta da organismi indipendenti, che effettuano ispezioni e rilasciano certificazioni nel settore della produzione biologica, conformemente alle disposizioni della normativa comunitaria che regola il settore.
Gli organismi di controllo nel settore biologico sono soggetti giuridici privati che assolvono a due funzioni pubbliche:

  1.  Verificano l’idoneità del percorso produttivo delle aziende che intendono certificarsi come operanti nel settore dell’agricoltura biologica.
  2. Consentono alle suddette aziende di utilizzare i marchi relativi ai prodotti biologici da apporre sulle confezioni e su eventuale materiale pubblicitario.

(Fonte: INEA Istituto Nazionale Economia Agraria)

Gli Organismi Di Controllo a livello nazionale (ODC) sono i seguenti:

Odc italiani

 

Un prodotto biologico per essere definito tale deve ottenere l’idoneità: una volta ottenuta l’azienda è tenuta a mantenere gli stessi parametri in termini di sostanze presenti su: frutto, foglie e terreno.

Il costo medio delle visite ispettive e conseguenti certificazioni varia in funzione della grandezza della azienda produttrice.

Rischi della coltivazione biologica

I rischi che l’agricoltura biologica deve fronteggiare sono molti e diversi. Nel caso della produzione di olio biologico si pensi al caso Xylella che negli ultimi anni ha decimato gli ulivi di molte zone del meridione.

Un altro rischio è rappresentato dall’esigua presenza di aziende biologiche nel territorio circostante. Se un’azienda decidesse di produrre biologico ma intorno a sè avesse solo aziende che utilizzano antiparassitari e che respingono quindi i parassiti, le probabilità che gli insetti si aggreghino nella suddetta azienda sarebbero altissime.

Per arginare il problema esistono trappole di feromoni che impediscono la proliferazione degli insetti nocivi anche se spesso non sono sufficienti all’eliminazione del problema.

Un tempo i contadini sprovvisti di prodotti antiparassitari erano soliti utilizzare contenitori con aceto di vino bianco per attirare diversi tipi di insetti e controllare che tipo di parassita infestava la coltura.

Solo recentemente a causa delle numerose infestazioni di cimice al Nord gli organi competenti hanno previsto dei fondi a finanziamento della copertura delle piante con rete, in modo da proteggerle contro ogni tipo di parassita.

E tu, a che prezzo acquisti olio biologico? Hai mai provato il nostro olio biologico?

A cura di Dajana Mangherini,
laureata in scienze della mediazione linguistica per il marketing, la pubblicità e le relazioni pubbliche.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *