Olio Evo Vs Obesità Infantile: una nuova Scoperta!
Uno studio condotto da medici e ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato su Antioxidant and Redox Signaling racconta il segreto che porta con sé l’Olio Extravergine di Oliva per combattere l’obesità infantile. Ma qual è questo segreto? Beh, scopriamolo insieme!
La Dieta Mediterranea è da sempre considerata un esempio incorruttibile di alimentazione sana ma più gustosa. Merito dell’uso indiscusso dell’Olio Extravergine di Oliva, uno dei grassi più salubri di altri impiegati in cucina come ad esempio il burro. I benefici delle olive però non finiscono qui, dall’olio infatti, i ricercatori dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma ritengono di poter sviluppare un trattamento per contrastare l’accumulo di grasso nel fegato. I ricercatori hanno pubblicato sulla rivista Antioxidant and redox signaling i risultati di uno studio in cui si è sperimentato l’utilizzo di una sostanza antiossidante estratta dall’olio nel trattamento del fegato grasso.
Olio d’oliva combatte l’obesità infantile e il fegato grasso
Nell’olio d’oliva il segreto per combattere l’obesità infantile è l’idrossitirosolo, una sostanza contenuta nell’olio di oliva, che ha il compito di migliorare:
- lo stress ossidativo
- l’insulino resistenza
- la steatosi epatica nei bambini obesi e affetti da fegato grasso
Uno studio condotto da medici e ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato su Antioxidant and Redox Signaling racconta proprio queste proprietà racchiuse nell’olio d’oliva. Le proprietà dell’olio d’oliva contro l’obesità infantile sono molto importanti, anche perchè proprio l’obesità (sia nei bambini che negli adolescenti) resta un tema sempre molto caldo a livello mondiale.
L’aumento del numero dei bambini con sovrappeso e obesità nei Paesi industrializzati ha portato anche ad un un altro problema da non sottovalutare: un aumento di casi di fegato grasso o steatosi epatica non alcolica (NAFLD). Negli ultimi 20 anni infatti la steatosi ha raggiunto livelli epidemici anche tra i più piccoli diventando la patologia cronica del fegato più frequente soprattutto nel mondo occidentale.
In Italia il 15% dei bambini ne soffre e la percentuale sale fino all’80% tra i bambini obesi.
Tra le cause del fegato grasso c’è proprio quello dell’aumento dello stress ossidativo che le cellule patiscono come conseguenza dell’obesità. Nello studio, che vedremo più avanti nel dettaglio, vengono raccontate le proprietà dell’olio di oliva contro l’obesità infantile. I ricercatori hanno avuto l’aiuto del dipartimento di chimica, biologia e farmacologia dell’Università di Messina.
Quello condotto dai medici del Bambino Gesù è il primo trial pediatrico con l’uso dell’idrossitirosolo, un fenolo dell’olio di oliva con elevato potere antiossidante. Ovviamente i ricercatori sono serviti della tecnologia farmaceutica per estrarre solo le sostanze necessarie dell’olio di oliva. Questo perché sarebbe stato impensabile dover usare grosse quantità di olio con rischio di diventare obesi, dato che l’olio Evo è molto calorico.
«Questi prodotti assolutamente naturali – spiega Valerio Nobili, responsabile di epatologia, gastroenterologia e nutrizione del Bambino Gesù – possono essere integrati nella dieta dei bambini obesi per combattere le complicanze dell’obesità come lo stress ossidativo (invecchiamento cellulare, danno delle pareti delle arterie e vene) l’insulino resistenza e la steatosi epatica».
Com’è stato condotto lo studio
IL TRIAL
I medici del Bambin Gesù hanno fornito ai bambini degli integratori contenenti idrossitirosolo, un antiossidante estratto dall’olio d’oliva, e vitamina E per combattere lo squilibrio tra i radicali liberi e gli antiossidanti nell’organismo.
“Esistono molte condizioni in grado di alterare l’equilibrio ossidativo del nostro corpo. Può essere la conseguenza di una dieta troppo ricca di calorie, condizione che accompagna anche lo sviluppo di steatosi epatica, il fegato grasso. In questa condizione l’organismo si trova in uno stato detto stress ossidativo, ovvero non riesce a eliminare tutte le sostanze ossidanti assunte con gli alimenti- spiega Mauro Serafini, ordinario di nutrizione umana all’universtià di Teramo – In caso di necessità possiamo contrastare questo stato aggiungendo agli antiossidanti prodotti naturalmente dal nostro corpo quelli contenuti in alcuni alimenti o con integratori”.
LO STUDIO SU 80 BAMBINI
Nella ricerca sono stati coinvolti 80 bambini obesi e con diagnosi di fegato grasso.
- A metà di loro è stato fornito un placebo mentre l’altra metà assumeva capsule contenenti il medicinale.
- Dopo soli quattro mesi, il 60% dei bambini trattati aveva recuperato un buon equilibrio ossidativo e ridotto considerevolmente il problema della steatosi epatica.
“I risultati riportati dal gruppo di ricerca confermano che una cura a base di antiossidanti riporta l’equilibrio dei livelli ossidativi dei pazienti- commenta Serafini – Quello che però non è chiaro è se il risultato sia dato dalla vitamina E o dall’idrossitiroloso o dalla combinazione dei due”.
Se studi futuri dovessero confermare che gli estratti dell’olio d’oliva, da soli, possono essere adoperati come terapia, è opportuno valutare tutti i pro e i contro.
“Potrebbe non essere necessario somministrare un medicinale ai giovani pazienti quando il principio attivo è naturalmente presente in un alimento come l’olio. In una pasticca- conclude il medico – il dosaggio può essere concentrato ma, anche per questo, le terapie non possono durare troppo a lungo. Servirebbero ulteriori ricerche per capire se il consumo di olio d’oliva può portare a risultati simili, magari anche migliori, grazie all’azione combinata di tutti gli altri antiossidanti che contiene”.
Una nuova scoperta messa a punto proprio in questi giorni. Cosa ne pensi? Raccontaci!
A cura di Anna Angeloro.
Appassionata di scrittura, laureata in lettere e beni culturali.
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