Olio di oliva: luoghi comuni e miti da sfatare

Olio di oliva: luoghi comuni e miti da sfatare

Abbiamo raccolto una serie di dubbi e perplessità che ci vengono posti e che servono a far luce sui luoghi comuni che accompagnano l’Olio Extravergine di Oliva da secoli. Dalla cucina alla cosmesi, dall’olio come farmaco all’olio come condimento, ecco i principali miti da sfatare!

L’olio di oliva non è adatto per friggere: FALSO

Per svariato tempo, e spesso ancora oggi, l’olio di semi è visto come il miglior olio per ogni tipo di frittura grazie alla sua presunta leggerezza. Non c’è niente di più sbagliato! Molti studi e ricerche condotte, hanno dimostrato che l’olio di oliva è quello più adatto per friggere perché è il più resistente alle alte temperature, è ricco di sostanze antiossidanti che ne vanno a proteggere l’integrità e soprattutto la sua composizione è, rispetto agli altri, meno sensibile all’ossidazione.

L’olio di oliva scaduto fa male alla salute: FALSO

È necessario ricordare che l’Olio Evo non scade. Non è un prodotto deperibile. È però vero che il suo consumo deve avvenire almeno 18 mesi prima dalla data d’imbottigliamento in modo che le sue proprietà restino immutate. Usarlo, quindi, dopo la data prevista non è dannoso ad eccezione della sua trasformazione in rancido.

L’olio di oliva è più grasso di quello di semi: FALSO

Tutti gli oli contengono la stessa quantità di grasso, circa il 99%, e apportano circa 9 chilocalorie per ogni grammo. L’olio di oliva non fa ingrassare più di quello di semi tant’è che ne basta una piccola quantità per presentarsi al palato più saporito al palato rispetto ad un qualsiasi altro olio.

L’olio di oliva è meno digeribile degli altri oli: FALSO

L’olio di oliva è il più digeribile di tutti gli altri oli. Il fatto che il suo sapore risulti aromatico e che persista al palato per diverso tempo non lo rende certo meno digeribile rispetto ad altri. L’alta digeribilità è dovuta all’elevata presenza di acidi grassi monoinsaturi, come l’acido oleico. L’uso di Olio Evo rende i piatti più gustosi e questo, sollecitando i succhi gastrici, lo rende più digeribile.

Non tutti gli oli di oliva sono di elevata qualità: VERO

L’olio di oliva non extravergine è ottenuto da olio di oliva rettificato e olio di oliva vergine. Quello con caratteristiche eccellenti è senz’altro l’Olio Extravergine di Oliva.

L’acidità dell’olio viene percepita in bocca: FALSO

L’acidità dell’olio non può essere valutata con i propri sensi. I recettori delle nostre papille gustative non sono in grado di interagire con le piccolissime molecole che formano gli acidi grassi liberi. Ecco perché si usano sofisticati sistemi di analisi chimiche per determinarla. Il cosiddetto “pizzicore in gola” che spesso si sente all’assaggio dell’olio non riguarda la sua acidità ma quella sensazione tipica di piccante che ne va a determinare la qualità di un Olio Evo.

Se l’acidità dell’olio è alta, l’olio non è buono: VERO

L’acidità dell’Olio Evo è il parametro che indica la qualità del prodotto. Più questa è bassa, più l’olio di oliva è buono. Per l’Olio Extravergine di Oliva il limite massimo di acidità stabilito dalla norma è 0,8%, solitamente però un Olio Evo ha un indice di acidità pari allo 0,1% – 0,3%.

L’olio amaro non è buono: FALSO

Il forte aroma dell’Olio Evo che spesso risulta amaro al palato è indice importante della presenza dei preziosi polifenoli che arricchiscono l’olio di proprietà salutistiche. Queste sostanze hanno il compito di proteggere l’olio dall’ossidazione e di conseguenza più l’olio risulta amaro al palato più farà bene al nostro organismo. L’amaro dell’olio non è affatto un difetto ma uno dei pregi più importanti che lo caratterizzano.

L’olio piccante è acido: FALSO

Il sentore piccante che caratterizza l’Olio Evo è un bene per la nostra salute perché questo comporta la presenza di composti fenolici assenti in qualunque altro tipo di grasso alimentare. Fenoli, che rendono l’olio di oliva unico nel suo genere. Questo comporta che, più l’olio risulta piccante più la nostra salute ne trova giovamento. Un pregio che non va affatto associato con l’acidità.

L’olio verde è senz’altro più buono: FALSO

Il colore dell’olio non sempre determina la sua bontà. Il colore verde non è sempre indice di genuinità rispetto ad un olio di colore giallo. Il colore verde è strettamente legato alle clorofille: più la loro presenza è alta più l’olio risulterà verde. Questo dipende molto dalla varietà delle olive, dal periodo di raccolta, dalla maturazione del frutto. Il colore dell’olio non deve affatto condizionarne la scelta perché non c’è relazione tra colore e qualità.

L’olio vecchio è più buono: FALSO

L’olio di oliva, rispetto al vino, peggiora invecchiando. È consigliabile consumarlo durante l’anno in cui è stato realizzato perché le sostanze ossidanti che contiene peggiorano con tempo non riuscendo più a proteggerlo dall’irrancidimento. La sua vita non è lunghissima, è preferibile consumarlo non oltre i 18 mesi dall’estrazione.

I contenitori giusti per l’olio di oliva sono in terracotta: FALSO

I giusti contenitori usati per conservare l’olio di oliva sono in acciaio e in vetro opaco. È importante che questi abbiano il fondo più stretto rispetto alla parte centrale. Evitare i contenitori realizzati con materiali sintetici perché l’olio potrebbe assorbirne l’odore.

E tu? Hai domande? Dubbi o perplessità? Esprimi la tua opinione.

A cura di Anna Angeloro.
Appassionata di scrittura, laureata in lettere e beni culturali.

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