Meglio l’olio extra vergine monocultivar o olio prodotto da più varietà (blend)?

olio di oliva monocultivar

Un olio extravergine è detto monocultivar o monovarietale quando è estratto da un’unica varietà di olive. Solo una piccola parte dell’olio extra vergine di olive che viene prodotto in Italia è monocultivar, perché di solito quasi tutti gli oli vengono prodotti dalla miscelazione di oli estratti da diverse varietà di olive, la cosiddetta arte del “blending”.

L’olio EVO prodotto con una sola varietà di olive (monocultivar)

E’ bene precisare che ogni olio è diverso dall’altro per il sapore, il colore e il profumo. Le olive non sono tutte uguali, solo in Italia ne esistono più di 500 diverse varietà. Ogni varietà di olive è unica e diversa dall’altra, e anche l’olio assume un sapore diverso. Ogni varietà ha diversi tempi di maturazione. Alcune resistono a condizioni atmosferiche estreme, altre invece no perché sono più delicate. Proprio per questo, ogni olio non è uguale ad un altro e ha caratteristiche diverse, sia dal punto di vista chimico che organolettico, e ogni olio viene reso inconfondibile dall’unione fra la varietà di olive coltivata e l’ambiente di coltivazione. Infatti il terreno cambia a seconda del clima, dell’altitudine e delle sue caratteristiche.

Alcuni oli sono ricchi di polifenoli (vedi Peranzana), con sapori e profumi intensi, altri sono leggeri e delicati, altri ancora hanno un gusto un po’ piccante. In alcuni si avverte un leggero pizzicore alla gola che, però, è sinonimo di ottima qualità. Molto spesso le specie di olive sono autoctone, cioè non importante e ben radicate nel territorio e per questo producono un olio extra vergine di oliva monocultivar veramente eccezionale, con una forte personalità, capace di rappresentare in modo eccezionale il territorio che lo ha generato per secoli, proprio per le sue qualità chimiche ed organolettiche e per questo è anche un olio molto raro.

L’olio monocultivar rappresenta proprio quel territorio che lo ha generato, perché se prodotto in un altro luogo sarebbe diverso. Proprio per questa sua identità così ben definita, questo tipo di olio viene riconosciuto immediatamente dagli intenditori come viene riconosciuto un vino di marca. Un olio monocultivar fa parte di una piccolissima percentuale di oli prodotti in Italia, anche se molti sono convinti che bisognerebbe pubblicizzarlo e usarlo di più, perché è olio pregiato, dal sapore squisito, capace di dare un sapore unico ad ogni pietanza.

L’olio EVO prodotto con più varietà di olive (blend)

Ovviamente anche gli oli prodotti da più varietà di olive hanno delle caratteristiche specifiche anch’esse di altissima qualità e il risultato è un olio che è il frutto di una sperimentazione e una ricerca in continua evoluzione per ottenere un gusto inconfondibile ed eccellente, anche in questo caso, capace di esaltare il sapore di ogni pietanza. Questa miscelazione è molto complessa ed è diventata una vera e propria arte che viene chiamata “blending“. La miscelazione di oli estratti da diverse varietà di olive, può generare oli extra vergine molto armonici e gustosi, capaci di accontentare ogni consumatore, anche il più esigente.

Tanti sono i tipi di olio prodotti: il fruttato leggero, il fruttato misto, il fruttato intenso. Gli oli extra vergine italiani con sapori e fragranze così particolari e prelibati, sono prodotti di solito in piccole aziende a conduzione familiare nelle migliori zone olivicole italiane. Per questo ogni olio italiano è garanzia di altissima qualità. Questi vengono composti studiando accuratamente le caratteristiche organolettiche che si vogliono conferire al prodotto, le percentuali da inserire per avere un olio perfetto con gli abbinamenti gastronomici adatti. Inoltre non bisogna dimenticare che molti oli italiani a Denominazione di Origine Protetta (DOP) sono prodotti da più varietà di olive.

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E tu quale olio preferisci? Monovarietale o blend?

A cura della redazione di Olio Cristofaro

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