Quanti polifenoli deve contenere l’olio extravergine di oliva?

quanti polifenoli deve contenere l'olio extravergine di oliva

Di certo ti sarà capitato di sentir parlare di polifenoli in correlazione all’olio d’oliva. Ultimamente infatti sembra diventato un trend specificare il valore totale dei polifenoli contenuti, proprio come fosse un indicatore di qualità.
In parte è corretto, ma occorre chiarire cosa siano e cosa si intende con il termine polifenoli.
Ma cosa sono? E quanti ne servono?


Per rispondere alla domanda occorre spiegare brevemente cosa sono i polifenoli.

Cosa sono i polifenoli?

Quando si parla di polifenoli si fa riferimento ad un vasto gruppo di composti organici di origine vegetale, ed in particolare a:

  • Fenoli lipofili, anche conosciuti come tocoferoli
  • Fenoli idrofili

Mentre i fenoli lipofili sono presenti anche in altre sostanze, i fenoli idrofili sono una proprietà specifica dell’olio di oliva.
Nell’olio extravergine si può riscontrare la presenza di:

  • acidi fenolici
  • alcoli fenolici
  • secoridoidi
  • lignani
  • flavoni

Quantità di polifenoli nell’olio

Ciascuno di questi componenti è responsabile di specifiche caratteristiche, organolettiche ma soprattutto nutrizionali; la loro combinazione varia sensibilmente nei diversi tipi di olio extravergine e proprio per questo non esiste un valore assoluto di quantità totale di polifenoli per esprimere un valore specifico rispetto la qualità reale dell’olio e le caratteristiche correlate. Di certo un buon olio extravergine deve contenere almeno un numero di polifenoli superiore a 200 mg/kg.

Polifenoli e aroma

Esiste un rapporto tra i polifenoli e il sapore aromatico dell’olio. Secondo studi infatti i polifenoli sarebbero responsabili delle note amare e piccanti dell’olio extravergine. Anche la varietà, la zona di produzione, le tecniche agronomiche ed estrattive sembrerebbero influire sul sapore aromatico.
Ciò che è stato confermato dagli studi è la grande importanza dell’olio extravergine per la nostra dieta. In particolare la sottofamiglia dei “secoridoidi” favorirebbe la prevenzione di malattie cardiovascolari, e la comparsa di alcuni tipi di cellule tumorali.
Quindi non farti ingannare dai presunti contenuti totali di polifenoli dell’olio extravergine, questo dato, senza ulteriori specifiche, rischia di essere forviante per te e per i consumatori in genere.

Hai ancora dubbi a riguardo?

A cura di Dajana Mangherini, laureata in scienze della mediazione linguistica per il marketing, la pubblicità e le relazioni pubbliche.

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