Meglio usare l’olio d’oliva o l’olio di semi?
Nella preparazione di moltissime ricette viene consigliato l’uso dell’olio anziché del burro per rendere l’impasto più leggero. Ma quale olio usare? Pare che la scelta sia determinata dal gusto più o meno gradevole che deriva dall’utilizzo di un olio piuttosto che di un’altro. La diatriba rimane tra olio di semi (girasole, arachidi, soia, riso) o olio extra vergine di oliva. Quale tra i due è meglio?
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Quali sono le differenze tra olio di oliva e olio di semi?
Il Dott. Paolo Paganelli, biologo e nutrizionista, in questo video spiega quali sono le differenze nutrizionali tra olio di extravergine e i diversi tipi di olio di semi (tra cui olio di semi di girasole, olio di semi di lino e olio di semi di mais) e come è meglio impiegarli in cucina.
L’olio e la frittura
Il Dott. Paganelli consiglia di preferire l’olio di oliva o olio di oliva extravergine per le fritture.
La ragione è molto semplice: gli altri oli si degradano molto più velocemente dell’olio extravergine.
Il punto esatto in cui l’olio inizia a degradare è detto punto di fumo, che corrisponde alla temperatura oltre la quale l’olio sostanzialmente degrada e perde le caratteristiche organolettiche innescando un fenomeno che i chimici chiamano il fanomeno della pirolisi, quando cioè assistiamo alla destrutturazione della molecola. Riconoscerai questo fenomeno perché è accompagnato dal familiare odore di olio bruciato.
L’odore proviene dalla produzione di fumi e di sostanze assolutamente tossiche per l’organismo.
L’olio e il condimento
Per il condimento a crudo dei tuoi piatti puoi utilizzare quasi tutti gli oli, dall’olio di semi o di semi di girasole all’olio di mais o di semi di lino.
Non esistono particolari controindicazioni, ma sei davvero sicuro di volerti perdere le note afrodisiache dell’olio extravergine italiano?
Come racconta il Dott. Paganelli, l’olio di semi di girasole è originario dei paesi dell’Est, che non avendo condizioni climatiche come quelle del mediterraneo dovevano trovare un’alternativa all’olio extravergine di oliva.
Dal punto di vista organolettico è un ottimo prodotto anche se non va assolutamente usato per friggere, nonostante venga utilizzato quasi sempre così.
L’olio di girasole così come quello di mais è estremamente instabile e tende a irrancidire rapidamente: il consiglio che vi diamo sostanzialmente è quindi di non friggere con olio di mais e olio di girasole, ma di usarli magari a freddo e di conservarli correttamente (meglio se addirittura in frigorifero perché sono molto sensibili alla temperatura).
Differenza tra olio di semi di girasole e olio di oliva

Ecco una tabella riassuntiva in cui mettiamo a confronto i valori nutrizionali dell’olio di oliva e dell’olio di semi di girasole:
Differenza tra olio di semi di lino e olio di oliva
Ecco una tabella riassuntiva in cui mettiamo a confronto i valori nutrizionali dell’olio di oliva e dell’olio di semi di lino:

Differenza tra olio di semi di mais e olio di oliva

Ecco una tabella riassuntiva in cui mettiamo a confronto i valori nutrizionali dell’olio di oliva e dell’olio di semi di mais:
Perché usare l’olio di oliva nei dolci al posto dell’olio di semi?
La realizzazione di un dolce friabile e soffice prevede al suo intero l’uso di un grasso vegetale o di derivazione animale. Quando non è rappresentato dal burro, l’olio più comune per la preparazione è l’olio di semi vegetale, perché leggero e inodore. Alcuni affermano che l’olio di oliva, che è un frutto con la sua tipica energia, ha troppo corpo e forza per fare dolci e ne cambia pure l’aspetto finale: va meglio nelle preparazioni salate.
Può sorprendere un’altra verità: quella che concerne l’utilizzo dell’olio d’oliva al posto dell’olio di semi, per l’eccellente riuscita di dolci fragranti e genuini. L’olio d’oliva, infatti, grazie alle sue infinite proprietà benefiche, si adatta benissimo alla preparazione di molte leccornie dolci.
Digeribile, naturale e sano, l’olio d’oliva, in particolare l’olio extravergine, con le sue rinomate caratteristiche di qualità, può divenire il protagonista assoluto della ricetta, impreziosendo l’impasto di virtù salutari e aroma classico. Rispetto agli altri oli vegetali raffinati, come quello di mais, di semi di girasole o di arachidi, l’olio extravergine d’oliva svolge il suo ruolo di ingrediente principe e di alleato di benessere contro l’invecchiamento cellulare e le malattie degenerative.
Assaggiare un dolce realizzato con solo olio extravergine d’oliva, o alleggerito dalla sua presenza in una determinata percentuale, fa la differenza in termini di gusto. L’assaggio è morbido e avvolgente, e predispone ad un’esperienza sensoriale che coinvolge tutti i sensi. La poesia di aromi che emana, sia a crudo che in cottura, richiama il profumo della natura, la fragranza della macchia mediterranea e della frutta, rappresentando un valore aggiunto rispetto ai dolci preparati con oli di semi lavorati, senza particolare sapore e trasparenti.
Niente colesterolo: solo grassi buoni monoinsaturi
L’olio d’oliva, specie se di primissima qualità come quello pugliese, che alla vista si presenta fluido e corposo, dal piacevole e intenso colore verde-oro delle olive appena spremute, garantisce alle preparazioni della tradizione pasticcera sofficità, maggiore digeribilità e ottima consistenza.
Oltre ad arricchire l’impasto delle sue eccellenti proprietà benefiche (acido oleico, linoleico, caroteni e vitamina E), rendendolo sano, antiossidante e indiscutibilmente prelibato, favorisce la realizzazione di dolci fragranti più a lungo e dorati, rispetto a quelli realizzati con grassi di origine animale e oli raffinati, che, al contrario, tendono a seccare prima. Oltretutto, i dolci realizzati con l’olio extravergine d’oliva non apportano colesterolo, solo grassi buoni monoinsaturi, risultando molto più leggeri, più morbidi e gradevolmente profumati.
L’aroma classico dell’olio extravergine d’oliva, esaltato dalla scorza degli agrumi utilizzati nei composti dolci, inebria i sensi e le papille gustative. Per raggiungere questo tipo di risultati basta dosare l’olio, come puro oro colato, nelle giuste quantità, consapevoli della realizzazione di un prodotto dolciario unico nel suo genere e tradizionale, senza termini di paragone rispetto agli altri oli vegetali raffinati presenti in commercio.
L’olio di oliva: ideale alle alte temperature
L’olio d’oliva in cucina resiste perfettamente alle alte temperature, garantendo risultati ottimali in termini di sicurezza alimentare, sapore e genuinità, sotto il profilo nutrizionale e salutistico. Infatti studi dimostrano che a temperatura elevata, e in presenza dell’ossigeno atmosferico, i fenomeni di ossidazione, che i grassi subiscono anche a temperatura ambiente, accelerano notevolmente il loro corso.
L’intensità del processo ossidativo è proporzionale al grado di insaturazione del grasso (al suo contenuto in acidi grassi mono e polinsaturi), mentre la sua azione viene contrastata dalla presenza di sostanze antiossidanti; soltanto l’olio d’oliva reagisce in modo molto stabile all’attacco combinato dell’ossigeno e delle alte temperature.
E tu quale olio utilizzi per la preparazione dei tuoi dolci?

A cura di Dajana Mangherini,
laureata in scienze della mediazione linguistica per il marketing, la pubblicità e le relazioni pubbliche.
Olio di semi di mais maya può apportare benefici salutare al diabete2.Grazie
Gentile Raffaele, non siamo esperti di olio di mais. Comunque l’olio Maya è ricco di omega 6 e vitamine. Se avere certezze sui benefici per chi soffre di diabete 2, bisogna che consulti il suo medico. Saluti
Se la ricetta richiede 180gr di olio di semi. Quanti grammi dovrei usare con l’olio d’oliva? grazie
Salve Frida
direi che può usare tranquillamente lo stesso quantitativo.