Continua a leggereL’olio di oliva è uno dei metodi naturali più rinomati per il trattamento delle scottature provocate dal sole. Grazie alle sue proprietà emollienti può essere utilizzato per lenire i problemi della pelle arrossata dal troppo sole.
Archivio per mese: Giugno, 2017
L’olio di oliva è considerato, fra i grassi, l’alimento base della dieta mediterranea, facilmente assimilabile dall’uomo grazie alla sua affinità compositiva con il grasso umano. Partendo dalla composizione chimica dell’olio, quando la componente gliceridica può essere considerata indice di buona qualità?
Continua a leggereL’olio d’oliva a volte può avere un aspetto torbido. Questo non vuol dire che non sia di buona qualità, anzi, questo suo aspetto garantisce la sua bontà. L’unico accorgimento è consumarlo in tempi brevi. Cerchiamo di capire perche!
Continua a leggereAffinché l’olio conservi tutte le sue proprietà organolettiche e quindi sia un prezioso alleato per la salute, deve essere sia di buona qualità che ben conservato. La cattiva conservazioni, infatti, rappresenta uno dei motivi che determinano processi di ossidazione che rendono l’olio di oliva rancido. Ecco come distinguere un olio deteriorato e come prevenire tale fenomeno.
Continua a leggereSe i difetti qualitativi sono marcati e l’acidità supera il 2%, l’olio viene declassato come lampante e acquisisce la denigratoria etichetta che, proprio per le sue scarse qualità, fa riferimento, e diventa sinonimo, di olio da lampade. Ma cerchiamo di capirne di più!
L’olio d’oliva ozonizzato è un prodotto ottenuto dalla combinazione di olio di oliva extravergine e ozono: attraverso specifiche tecniche è infatti impossibile “immagazzinare” molecole di gas all’interno del pregiato olio che così guadagna ulteriori proprietà benefiche, particolarmente utili soprattutto nel settore della dermocosmesi. Se da un lato però questa miscela offre idratazione e ossigenazione alle cellule della pelle dall’altro il suo uso potrebbe nascondere delle controindicazioni che è meglio conoscere.
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Le proprietà benefiche dell’ olio ozonizzato
Fin dai tempi antichi l’olio d’oliva è noto non solo come prodotto alimentare ma anche per le sue innumerevoli proprietà benefiche, utilissime anche in campo cosmetico: data la sua composizione simile al sebo cutaneo infatti questo pregiato elemento garantisce alla pelle idratazione e protezione.
Gli oli ozonizzati hanno la particolarità in più di potenziare l’effetto benefico dei grassi vegetali sulle cellule dell’epidermide grazie alle loro capacità di cedere ossigeno e quindi rallentare il loro processo degenerativo.
L’ozonizzazione permette inoltre all’olio di oliva di risultare meno untuoso al tatto e quindi più adatto ai trattamenti quotidiani.
Perché bisogna prestare attenzione all’uso di olio ozonizzato
L’olio ozonizzato è ottenuto attraverso la gorgogliazione diretta del gas all’interno del liquido: questo procedimento fa sì che il gas ossidi un’alta percentuale di trigligeridi dell’olio rendendolo meno grasso. L’ozono quindi sparisce in quanto tale e rimane come ossigeno.
Proprio questo punto però è fondamentale per capire perché non bisognerebbe mai abusare di olio di oliva ozonizzato: recenti studi hanno infatti rilevato che una parte di ozono persiste all’interno del prodotto e potrebbe essere assimilata per inalazione al momento dell’utilizzo.
L’utilizzo quotidiano di questo genere di prodotti cosmetici è quindi sconsigliabile poiché se da un lato alti sono i benefici per la pelle altrettanto alti sono i rischi per la salute, in particolare quelli legati all’apparato respiratorio.
L’olio extravergine d’oliva è uno dei capisaldi su cui di fonda la dieta mediterranea. Questo prodotto di eccellenza, oltre che apportare importanti benefici per la salute e il benessere, rappresenta anche l’Italia in tutto il mondo. Ma non tutti gli oli presenti sullo scaffale del supermercato sono uguali e non è detto che facciano tutti bene. Vediamo perchè!
Lo sanno tutti: l’olio pugliese è un’eccellenza del made in Italy. Ma la normativa sull’etichettatura impedisce di usare la dicitura “pugliese”. Scopriamo come stanno le cose.