Per definizione l’olio extravergine di oliva rappresenta quell’olio ottenuto dalle olive unicamente mediante procedimenti meccanici, o altri procedimenti fisici che non implichino alterazioni dell’olio, e che non abbia subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione.

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Un metodo per analizzare la bontà dell’olio extravergine è l’analisi sensoriale: un gruppo di assaggiatori analizza l’olio partendo da una degustazione olfattiva, per arrivare all’assaggio, all’esame visivo e alla valutazione di attributi positivi e negativi. A questo tipo di analisi si aggiunge l’analisi chimica necessaria per definire la qualità effettiva del prodotto in base a parametri oggettivi di valutazione: k232, k270 e delta K. Scopriamo insieme il loro signficato.

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L’olio conservato male, in luoghi non adatti, in contenitori non idonei o quando supera il tempo fisiologico di conservazione, può cambiare sapore. Vediamo le cause e i vari flavor che ne derivano.  Continua a leggere

Il consumatore deve essere sempre messo nelle condizioni di saper selezionare le indicazioni obbligatorie previste per legge, sempre ben evidenziate sull’etichetta, da quelle facoltative, che normalmente vengono riportate sulla seconda etichetta e che alcune volte possono influenzare le sue scelte.

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Uno degli ultimi scalini della lunga scala che porta l’olio dall’oliva al consumatore lo costituisce l’operazione di confezionamento. Vediamo tutte le norme e modalità di confezionamento dell’olio extra vergine.

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L’olio extra vergine d’oliva a DOP “Dauno” si ottiene da olive provenienti dai lussureggianti oliveti che s’incontrano percorrendo i variegati itinerari della “Daunia”. Continua a leggere

Con il termine di agricoltura biologica, conosciuta anche come organica e/o ecologica, si definisce un metodo di produzione agricola basato su una gestione equilibrata dell’ecosistema, che tende a mantenere e valorizzare la biodiversità e l’attività biologica del suolo senza l’utilizzo, nelle fasi del processo produttivo, di sostanze chimiche di sintesi che possono alterare significativamente l’habitat naturale e/o influire negativamente sulla salubrità e genuinità degli alimenti. Continua a leggere

È bene diffidare di venditori occasionali privi di licenza che non rilasciano documenti di vendita. Per la frittura vengono spesso utilizzati gli oli di semi, di cui le denominazioni commerciali sono rappresentate da “olio di semi vari” o “di soia”, e che a fine frittura si buttano via, ma per capire bene la differenza qualitativa con l’olio extravergine di oliva dobbiamo analizzare il suo processo produttivo. Continua a leggere

La raccomandazione più viva che si può fare ad un assaggiatore inesperto è quella di non avere assolutamente fretta di espellere l’olio, ma di essere calmo e tranquillo e di cercare di memorizzare il maggior numero di sensazioni.

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Per l’etichettatura e la pubblicità degli alimenti ottenuti con i metodi di agricoltura biologica, le norme da seguire sono riportate nel Reg. CE n. 2092/91. Continua a leggere

Secondo la normativa vigente, per “olio d’oliva” s’intende l’olio ottenuto dal frutto dell’oliva unicamente mediante processi meccanici o altri processi fisici, in condizioni, segnatamente termiche, che non causano alterazioni del prodotto. Continua a leggere

L’olio d’oliva è un elemento fondamentale e tipico della dieta mediterranea, ma con tale termine si definiscono in maniera generica tutti gli oli derivanti dalla lavorazione delle olive; in realtà esso racchiude una gamma di prodotti diversi per qualità e caratteristiche. Continua a leggere